FELICE DE SANCTIS - Venti anni di ragioni e di passioni, così ricorda l’amico artista molfettese Gaetano Grillo, che ringraziamo pubblicamente, il nuovo traguardo della rivista “Quindici”, nata nel dicembre 1994 con quel magico ventilatore a simboleggiare la voglia di smuovere l’aria, come un grande profeta ci aveva invitato a fare e come lo stesso Grillo ha rappresentato straordinariamente 10 anni fa. E di aria ne abbiamo mossa in questi anni, forse troppa per gli umori di qualcuno, per le intolleranze di altri e per insofferenze alla verità di qualche altro. E già perché questi altri sono coloro che non vorrebbero il cambiamento o gattopardescamente fingono di cambiare per lasciare tutto come prima o peggio, come ci ha insegnato l’infausta esperienza di Berlusconi e di Forza Italia e dei suoi epigoni locali. Non staremo qui ad autocelebrarci, abbiamo scelto di fare un giornale diverso, coraggioso, fuori dal coro, con le ragioni e le passioni che cita Grillo, abbiamo scelto di essere scomodi come ci ha insegnato don Tonino, anche se questo non ci ha risparmiato nemici. Questa volta festeggeremo, non con la grande festa di 10 anni fa, ma stiamo preparando iniziative culturali senza clamore di cui vi informeremo in seguito, con la sobrietà che si addice ai tempi. Questa ricorrenza è anche il simbolo di una resistenza negli anni agli attacchi degli uomini di cattiva volontà, ma anche dei tempi difficili che vive l’informazione, sempre più stretta dal desiderio del potere, politico ed economico, di liberarsi di sentinelle che vigilino sui loro affari informando l’opinione pubblica per sottrarla alla facile manipolazione, come è avvenuto attraverso la tv per un ventennio. La crisi economica non accenna a diminuire e la classe media, distrutta in questi anni, non riesce a risollevare la testa e a tornare protagonista di un possibile miracolo economico. L’impoverimento complessivo non è solo materiale, ma anche intellettuale e porta le eccellenze ad emigrare, mentre la mediocritas invade le stanze del potere dove galleggia, senza pretese, cercando di mantenere basso il livello generale, anche dividendo e spaccando la società, in modo da impedire che possa prevalere una élite capace di fare una rivoluzione di qualità. È quello che accade anche a Molfetta, dove da un anno una giovane donna, con molto coraggio tenta di cambiare la filosofia (per quello che è diventata questa città, è un termine troppo nobile) di vita e di comportamento dei cittadini, per ritornare a vedere crescere Molfetta, relegando nel sottobosco tutti gli affaristi e i faccendieri, con seguito di inchieste penali, che hanno imperversato in questi anni. Ecco perché crediamo in questo progetto di cambiamento e abbiamo deciso di sostenerla nella sua battaglia che è anche la nostra da sempre (ventilatore docet). Oggi prevale una spinta all’aggressione, alla denigrazione e al dileggio delle persone, tipici di chi ha torto marcio. È difficile rimuovere l’abitudine al servilismo in cambio di favori del padrone di turno. Perciò vanno ignorati ed emarginati i profeti di sventura e tutte le persone tristi che proiettano la loro miseria e le loro frustrazioni sugli altri. E avviene anche nell’informazione, che non ha mai toccato livelli così infimi di qualità, con un vergognoso servilismo a chi promette prebende e mance per i suoi mercenari. Che importa la dignità, il rispetto della verità e dell’altro, anche quando è solo un tuo avversario, ma che viene visto come un nemico da sopprimere, perché non si vuole, non si è in grado di confrontarsi, sapendo di essere perdenti. Certi politici ormai sconfitti nelle urne, non si rassegnano a fare un passo indietro e a lasciare spazio ai giovani, ma si ripropongono all’infinito, impedendo perfino ai giovani di sbagliare e quindi di imparare. Anzi si vuole evitare che le nuove leve possano impossessarsi dei segreti della macchina amministrativa, per poter continuare a manipolare gli strumenti del consenso, anche a prezzo di portare ancora più giù una città che non amano, che disprezzano, perché la considerano solo un mezzo per arricchirsi e fare i propri interessi anche ai confini con l’illecito, secondo le accuse della magistratura. Assistiamo perciò ancora alla voglia di lotta per bande, allo sfascio di tutto e all’urlare di tutti (anche delle pulci che si sentono leoni), vediamo un’opposizione in consiglio comunale che non è propositiva, con proposte migliorative ma solo demolitrici, consiglieri capaci solo di cercare la virgola mancante della delibera, per imbastire un discorso inutile e vuoto. Ecco perché la stampa libera è indispensabile, anche se deve scontrarsi ogni giorno con crescenti difficoltà economiche: chiudono i giornali, ma chiudono anche le edicole, come raccontiamo in questo numero della rivista. Quando confidandoci con qualche amico, talvolta ci lasciamo andare a segni di stanchezza (non abbiamo vantaggi economici o politici da acquisire, né altri traguardi da raggiungere nella professione), per doverci alzare ogni giorno e indossare un’armatura (protettiva), ci viene risposto che è necessario resistere, altrimenti vengono meno i pochi baluardi rimasti e la melma che avanza, rischia di travolgere tutto e tutti. Gli amici (grazie a tutti per gli auguri) ci spingono a continuare e a non considerare i 20 anni come un traguardo, bensì come uno stimolo per il futuro. Non ci piace fare la parte dell’arca di Noè per salvare il meglio della società, ma gli incoraggiamenti e la stima di tanti cittadini onesti (e l’odio da parte di altri furbi, ignoranti e disonesti) ci spinge a rinnovare ancora il nostro impegno. Venti anni possono essere anche un traguardo, soprattutto per chi non ha nessuno alle proprie spalle, ma è forte solo della propria esperienza e professionalità, oppure un punto di ripartenza. Lo chiediamo a voi lettori che ci seguite ogni giorno e con i quali combattiamo le nostre battaglie per dare una città e un futuro migliore ai nostri figli. Finché avremo forza ed energia continueremo a farlo, sicuri che il nostro testimone potrà essere raccolto da chi si è formato alla nostra scuola del merito, della qualità, dell’onestà, dei valori, della verità. Grazie dei numerosi auguri ricevuti, ma gli auguri vanno fatti soprattutto a voi lettori che siete i protagonisti di questo giornale, ai redattori e ai collaboratori che con spirito di volontariato si impegnano per una città migliore e anche ai collaboratori pubblicitari che sostengono economicamente la rivista. E con questo impegno che auguriamo ai nostri lettori un’estate serena e vi lasciamo in compagnia della bella opera di Grillo, che abbiamo scelto per restare con voi per due mesi. Come sempre “Quindici” sarà in edicola con questo numero doppio per luglio e agosto. Com’è consuetudine per edicole a Ferragosto in ferie (e ahimè definitivamente chiuse), tipografia in vacanza, la rivista tornerà a settembre, mentre continueremo a lavorare per voi con il quotidiano “Quindici on line” che vi informa sul web per 365 giorni l’anno. Buone vacanze!
QUINDICI – 15/7/2014
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Felice de Sanctis