La città dei fruttivendoli
Chi ha detto che il lavoro non c’è? Basta fare il fruttivendolo (una licenza non si nega a nessuno) e il gioco è fatto, c’è una grande richiesta, è il lavoro più ambìto, non servono titoli di studio, non si paga il fitto del locale e non ti disturba nessuno
15/07/2009
Quale stagione politica, sociale, economica, amministrativa stiamo vivendo in Italia e a Molfetta? È una domanda che ci facciamo in tanti, senza trovare una risposta. Anzi, non vogliamo darci una risposta, perché sarebbe sicuramente drammatica.
E così preferiamo continuare a ballare sul Titanic e a drogarci con la tv, per non affrontare la realtà. Soprattutto perché siamo assolutamente impotenti a modificare il corso della storia che poche persone hanno deciso per noi, riuscendo a convincere tanti altri poveri illusi che quella sia la strada migliore per tutti.
Viviamo nel sogno di un’Italia dove tutto va bene, sì c’è qualche problema economico (tutta colpa degli altri, naturalmente), ma siamo già fuori della crisi e proiettati verso il «sol dell’avvenir» in compagnia del prestigiatore Tremonti con le sue alchimie economiche e dell’uomo della provvidenza, quel Berlusconi che con i suoi festini tra cene ed escort, ci invita a seguire il suo esempio per vivere alla giornata, un carpe diem magari più economico, del resto qualche escort casereccia con sconto comitiva si rimedia sempre.
Ora arriva l’estate e godiamoci le meritate vacanze, un po’ più corte, un po’ casalinghe, oppure spendiamo quel poco che siamo riusciti a risparmiare perché l’autunno, promettono i nostri governanti, ci porterà la ripresa, siamo fuori dal tunnel e potremo recuperare quello che abbiamo perduto e magari guadagnare di più. Allora perché non cogliere l’invito a spendere fatto da Berlusconi sia se si ha fiducia nella ripresa, sia se si immagina la tragedia, perché potrebbe essere l’ultima volta che andiamo in vacanza, perciò meglio approfittare per farne una buona e annegare i foschi pensieri nel divertimento.
In realtà, le nubi dell’autunno non sembrano diradarsi, ma volgono al peggio, verso un temporale di lunga durata. Certo, il nostro gioioso premier se la spassa alla grande e invita anche gli italiani a farlo, a non essere pessimisti, a non leggere i giornali che «raccontano sempre cose tristi e false», perché la crisi non c’è, sta solo sui giornali, mentre le sue tv nascondono la verità e raccontano di un’Italia felice, al punto da spingere altri extracomunitari a venire nel paese di Bengodi per diventare ricchi e felici con ragazze che sognano di diventare veline passando da un letto all’altro e giovani che sognando di diventare imprenditori senza pagare le tasse, lavorando poco e mettendosi in politica dalla parte giusta. Altro che freno all’immigrazione clandestina, con questi messaggi televisivi dobbiamo aspettarci una valanga di ingressi.
Anche a Molfetta il nostro sindaco, come potete leggere nell’intervista che ci ha concesso dopo oltre un anno di attese e insistenze, vede una città che non c’è dove tutti vivono felici tra la sporcizia delle strade e le bancarelle degli ambulanti a vendere gioiosamente frutta e verdura ad ogni angolo: chi ha detto che il lavoro non c’è? basta fare il fruttivendolo (una licenza non si nega a nessuno) e il gioco è fatto, c’è una grande richiesta, è il lavoro più ambìto, non servono titoli di studio, non si paga il fitto del locale e non ti disturba nessuno al di fuori di quei quattro giornalisti pessimisti e menagramo.
Che importa se a settembre molti lavoratori troveranno le aziende chiuse o vedranno trasformata in licenziamento quella dolorosa cassa integrazione che hanno dovuto subire. Ma a Molfetta, almeno un rimedio c’è: vendere frutta e verdura agli angoli delle strade, c’è ancora tanto posto, soprattutto ora nei nuovi quartieri. Chi vuoi che ti disturbi tra la pietre e la polvere, non vai nemmeno a togliere posti auto agli altri? Se poi ti bruciano il gazebo, te ne puoi comprare sempre uno nuovo e più moderno. Altro lavoro sicuro a Molfetta è quello dell’assicuratore: con tante auto bruciate, c’è la corsa a sottoscrivere le polizze di incendio e furto, per cui si possono spuntare buone provvigioni.
Il problema sicurezza? Anche questo è invenzione dei giornali. Le forze dell’ordine fanno il loro dovere, i vigili urbani non si vedono in giro perché è tutto tranquillo, il traffico funziona magnificamente, guardatevi intorno e vedrete caroselli di auto che girano alla ricerca di un parcheggio occupato da chi lascia la vettura col lampeggiatore acceso o la moto di traverso che occupa due posti. Che dire poi dei posti riservati ai portatori di handicap? Molfetta è una città sfortunata, ha più handicappati che cittadini sani e un permesso non si nega a nessuno, tanto chi verifica?
Ma dove la trovate una città così, senza quelle fastidiose regole che frenano tutto, meglio lasciare spazio alla libera iniziativa, alla libertà del popolo (ecco il significato del nome del partito di maggioranza) che per i suoi vertici potrebbe anche essere anche inteso come Partito della lussuria.
Ed ora tutti al mare e arrivederci a settembre per ricominciare un altro carnevale.
Quindici 15/07/2009
Felice de Sanctis