Rivoluzione industriale 4.0 l’innovazione parla pugliese
Tecnologia, nuova frontiera del lavoro. L’iniziativa di Confindustria. Su 25 progetti approvati dalla Commissione Ue, 6 sono italiani, di questi uno è la proposta pugliese Apulia Manufacturing Rdmi Hub
03/03/2017
FELICE DE SANCTIS BARI – La quarta rivoluzione industriale procede a passi da gigante e sta già cambiando la produzione a livello globale. Inserirsi in questo rapido processo di trasformazione e cogliere le opportunità che esso offre per restare competitivi sul mercato è indispensabile soprattutto per le piccole e medie aziende pugliesi per evitare di restare marginali e scomparire. Questa è la sfida che la nostra regione deve cogliere e Confindustria oggi offre la possibilità alle aziende di salire sul treno della trasformazione digitale “Industria 4.0” inserendosi nell’HUB della Puglia che sarà l’unico europeo operante nel Mezzogiorno d’Italia per assistere le imprese manifatturiere. Su un totale di 25 progetti approvati dalla Commissione UE su tutto il territorio Europeo, 6 sono italiani, di questi 4 sono stati promossi con il coordinamento CSIT (Confindustria servizi innovativi e tecnologici), compresa la proposta pugliese Apulia Manufacturing RDMI Hub. Patrocinata dalla Regione Puglia, essa ha come capofila Confindustria Bari e BAT e come partner il Politecnico di Bari, il Distretto Regionale della Meccatronica Pugliese MEDIS e note imprese del territorio nel campo dell’Information and Communication Technology (Exprivia, MacNil-Zucchetti, SimNT). A presentare il progetto sono stati Domenico De Bartolomeo presidente di Confindustria Bari BAT Mariarosaria Scherillo, presidente della Sezione terziario innovativo e comunicazione di Confindustria Bari e BAT e coordinatrice del Progetto, Eugenio Di Sciascio, rettore del Politecnico di Bari, Mario Ricco, direttore del Medis (Distretto meccatronico regionale della Puglia) Ennio Lucarelli, presidente di CSIT (Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici) e Loredana Capone, assessore allo Sviluppo economico Regione Puglia. L’Hub vuol essere un one stop shop, un punto di riferimento unico in cui le industrie potranno trovare soluzione alle proprie esigenze di trasformazione digitale e indicazioni per il reperimento dei finanziamenti necessari. Il Progetto Apulia Manufacturing RDMI Hub promuoverà la diffusione delle principali tecnologie caratterizzanti la manifattura 4.0, concentrandosi principalmente su due di queste: l’Internet of Things (IoT) e CPS (Cyber Physical System), ovvero tecnologie capaci di creare una interconnessione tra il web e gli oggetti fisici, costruendo un dialogo che fa interagire uomo e strumenti di produzione e che fa raggiungere alle aziende livelli di efficienza mai prima raggiunti. Grazie a queste tecnologie è possibile, ad esempio, conoscere in tempo reale la posizione di ogni oggetto nel ciclo di produzione, conoscere la condizione e la performance di un macchinario istante per istante e prevederne eventuali guasti; è possibile monitorare minuto per minuto la logistica, fino a poter predire all’acquirente di un bene il momento esatto in cui lo riceverà; e prodotti tradizionalmente fabbricati in serie possono essere realizzati in modo personalizzato, quasi come prodotti artigianali, ma con livelli di efficienza e costi industriali. Il progetto dell’Hub pugliese che farà attività gratuite di orientamento, accompagnamento, studi di fattibilità e pre-analisi per consentire alle imprese di scegliere un’innovazione e applicarla con la massima valorizzazione sul piano tecnologico e economico, è stato illustrato dalla referente del Progetto Mariarosaria Scherillo. In questo contesto il ruolo della Regione è fondamentale, soprattutto sul piano della formazione. «La Manifattura 4.0 – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone – pone alcune sfide fondamentali. Da un lato favorire l’innovazione per fare in modo che le imprese non siano tagliate fuori dal mercato, dall’altro impegnarsi perché un simile processo non sia un danno per l’occupazione, ma anzi favorisca l’impiego di nuove figure professionali: il nuovo hub non potrà non affrontare anche il tema della formazione del personale». Anche il Politecnico farà la sua parte, perché servono agenti che veicolino questa trasformazione, come ha affermato il rettore Di Sciascio. Acquistare nuovi macchinari non basta. Le persone e, quindi, la formazione di nuove figure, avranno comunque un ruolo importante. «Come Politecnico sosteniamo progetti innovativi quali, ad esempio, le attività del nostro gruppo nel settore Iot (Internet delle cose) insieme con Google, oppure nel campo dell'architettura, con la lavorazione di materiali antichi, come la pietra, mediante tecnologie innovative. Il tutto, deve avvenire in un contesto di collaborazione. Non a caso abbiamo già avviato un centro di competenze interateneo che coinvolge, oltre il Politecnico di Bari, anche le Università di Foggia e del Salento». La Gazzetta del Mezzogiorno 3.3.2017 – Puglia e Basilicata
Felice de Sanctis
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