Saicaf, il caffè ha il «Lab»
Viaggio nell’impresa. Proseguono gli incontri di Confindustria sulle tracce delle realtà eccellenti. Consumatori coinvolti nel laboratorio di idee per testate nuovi progetti
31/01/2015

 BARI - Le eccellenze silenziose: quelle che fanno il loro lavoro senza clamori, quelle che innovano e crescono anche all’estero, quelle di casa nostra alle quali siamo abituati per vederle dietro l’angolo e ci sembra che siano lì da sempre come una parte del paesaggio pugliese, quelle delle quali sentiamo la mancanza quando siamo all’estero, quelle, insomma, che ci appartengono, perché le sentiamo come nostre.

La Saicaf (Società anonima industria caffè) di Bari è sicuramente una di queste, ed è merito di Confindustria Bari e del suo presidente ing. Michele Vinci (nella foto a destra accanto ad Antonio Lorusso) se, grazie al “Viaggio nell’impresa”, rappresentanti del mondo politico, accademico e imprenditoriale, oltre a un gruppo di studenti hanno fatto tappa in questa azienda, la cui sede si trova nel cuore della città e il cui profumo di caffè ti guida fino all’ingresso, senza farti sbagliare itinerario.
Qual è il segreto di queste aziende di successo, che riescono a resistere al vento della crisi, allargando la propria presenza sui mercati nazionali, ma scegliendo anche un indispensabile processo di internazionalizzazione per restare competitivi in un’economia globalizzata, dove non ci sono più paracadute?
Il rapporto con il personale, una collaborazione senza la quale l’azienda non può crescere e soprattutto superare i momenti di difficoltà: è lo stesso presidente Nicola Lorusso a sottolinearlo nel corso dell’incontro nell’azienda di via Amendola. Ma aggiunge che tra le ultime novità c’è anche la Saicaf lab, un laboratorio di idee, dove i nuovi progetti vengono analizzati e discussi coinvolgendo tutti dal personale ai consumatori.
L’impresa barese è stata fondata nel 1932 dall’avv. Beniamino Cipparoli ed è cresciuta, arrivando alla quarta generazione. Oggi la Saicaf ha un fatturato di 23 milioni di euro (riferimento 2013) e 50 dipendenti, è una delle 10 aziende italiane di torrefazione (sono 900 in Italia), la prima in Puglia, con 4,5 milioni chilogrammi lavorati all’anno ed esporta in tutti i cinque continenti, come ci ha riferito l’ing. Nicola Signorile, amministratore delegato e socio dell’azienda.
Significativa l’apertura di pubblici esercizi in Cina, Indonesia, Panama, Honduras e altri Paesi europei. Recentemente un gruppo di cinesi ha seguito un corso di formazione a Bari per imparare l’arte di fare l’espresso all’italiana, in un’azienda che della formazione ha fatto un fiore all’occhiello: solo nell’ultimo anno sono stati formati circa
200 corsisti, alcuni dei quali già inseriti attivamente nel mondo del lavoro.

Del gruppo Saicaf fanno parte anche i marchi Sao Cafè, Tobiaco caffè e San Paolo caffè, usati strategicamente sul mercato per rispondere a logiche commerciali di differenziazione orizzontale. «Il caffè per la Saicaf non è mai stato solo un lavoro, ma una vera e propria passione. Chi lavora nell’azienda e per l’azienda – evidenzia Antonio Lorusso – sa bene di essere parte di un mondo fatto d’innovazione e continua ricerca destinata a migliorare prodotti e servizi, ma dove trovano spazio la tradizione e il rispetto per le origini».

La Saicaf cerca di soddisfare ogni esigenza: canale alimentare Italia, pubblico esercizio, estero e vendita commerciale, mantenendo un processo di lavorazione “sartoriale”, specifico per ogni diversa origine del caffè e per ogni sua destinazione d’uso, che consente di produrre miscele (blend) sia tradizionali sia innovative. Un punto di forza per la competitività, è il sistema di distribuzione capillare, basato su reti dirette.

Per stare al passo con i tempi e le dinamiche di mercato, rispondendo alla domanda dei consumatori restando competitiva è stata avviata anche la produzione di cialde, già in corso e quella di capsule che comincerà fra un mese (occorre tenere conto, comunque che il rapporto fra il caffè tradizionale e questo in capsule e di ben 1 a 6 a favore del primo).
All’incontro hanno partecipato il presidente del consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna,  l’assessore alle Attività produttive del Comune di Bari Carla Palone, il direttore della Banca d’Italia sede di Bari Giorgio Salvo.

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La Gazzetta del Mezzogiorno – 31.1.2015

Felice de Sanctis
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