Doris: ma Renzi abbassi la pressione fiscale
L’ad Mediolanum a Bari: «Berlusconi? È un amico». Inaugurata una nuova filiale
24/04/2015

FELICE DE SANCTIS

BARI – Non costituirebbe un problema per Mediolanum l’eventuale conferma del Tar del Lazio della decisione di Bankitalia di costringere Berlusconi a vendere la quota eccedente il 9,9% (circa il 20% del capitale) in seguito alla perdita dei requisiti di onorabilità dell’ex premier, condannato in via definitiva per frode fiscale. Lo ha detto questa mattina alla “Gazzetta” Massimo Doris, amministratore delegato del Gruppo Mediolanum, intervenuto al posto del padre Ennio all’inaugurazione di una nuova filiale della banca a Bari.
Infatti il mondo finanziario attende la decisione del tribunale, che ha già discusso mercoledì il ricorso di Berlusconi, ma emetterà nei prossimi giorni la sentenza. “La famiglia Doris – dice l’a.d. - possiede già poco più del 40% della Mediolanum e quindi è in grado di controllare la società che non è scalabile. Quindi anche l’arrivo di nuovi azionisti non ci dà preoccupazioni. Ma anche per motivi affettivi, ci auguriamo che questo non avvenga e che resti il rapporto con Fininvest, che comunque manterrebbe il 9,9%”.
Si è parlato nei giorni scorsi di una sorta di patto del Nazareno della finanza per l’accordo tra voi e il fondo Algebris di Davide Serra. E’ un avvicinamento politico a Renzi e un raffreddamento dei rapporti con Berlusconi, dato che avete anche deciso di cambiare il brand della società eliminando il simbolo del biscione?
“Niente di tutto questo: sono solo delle coincidenze”, dice ancora alla Gazzetta Massimo Doris. “Noi facciamo accordi con tante società di asset management che gestiscono il risparmio dalla Gp Morgan alla Morgan Stanley e altre. Fra queste c’è anche Algebris che va bene, Serra è bravo e quindi si tratta di un accordo economico. Nulla di politico. La coincidenza con la vicinanza di Serra al governo Renzi ha fatto pensare ad altro. Ma non è così. Stesso discorso per il cambio del brand, eliminando l’istogramma del biscione per due motivi, era datato e c’erano problemi di praticità: era troppo lungo e ci costringeva a ridurre l’immagine del brand che alla fine risultava illeggibile. Poi dato che tutti ci conoscono come la banca del cerchio azzurro, abbiamo deciso di scegliere il cerchio con la grande m di Mediolanum al centro”.
Doris che appare anche abbastanza ottimista sulla ripresa dell’economia italiana, ha però, sottolineato che per aumentare il Pil è indispensabile ridurre la pressione fiscale sia sulle imprese sia sui cittadini. Solo mettendo un po’ di soldi in più nelle tasche della gente si può pensare a rilanciare il Paese.
Ma dove trovare i soldi, con un debito pubblico così alto: dalla lotta all’evasione? “Anche da quella, risponde Doris, ma soprattutto tagliando gli sprechi, che sono tanti”.
L’a. d. di Mediolanum, che è stato presentato dall’ing. Fabrizio Conti, responsabile della banca per la Puglia, ha parlato a un gruppo di fedeli clienti, ricordando le peculiarità della banca che a differenza di altre non ha perdite, ma fa utili, non ha sportelli e questo risparmio di costi si traduce in un vantaggio per i correntisti. La stabilità della Mediolanum è attestata anche dall’indice di solidità che è del 18,4% contro l’8 – 9 -10 di altri istituti. Questo permette alla banca di garantire i clienti anche in caso di fallimento, soprattutto in vista della scadenza del 1 gennaio 2016 quando non ci potranno essere più aiuti di Stato per salvare le banche e ognuno dovrà fare da sé.

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La Gazzetta del Mezzogiorno - 24.4.2015

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