Lobuono: Bcc di Bari a sostegno del territorio
Intervista al presidente della banca
24/06/2014

FELICE DE SANCTIS

Le Banche di credito cooperativo (Bcc), già Casse rurali e artigiane, rappresentano una realtà forse unica nel territorio, proprio per la loro caratterista di mutualità e solidarietà, localismo, flessibilità e rapporto diretto con la clientela, fatta di famiglie e soprattutto piccole medie imprese che, in un momento di crisi economica e di ristrettezza creditizia, che ne ha accresciuto l’importanza e la funzione.
Del ruolo delle Bcc ne abbiamo parlato con il Cav. Lav. Giuseppe Lobuono, presidente della Banca di Credito Cooperativa di Bari.
Dott. Lobuono, concorrenza interna e internazionale, crescita ridotta dell’economia, turbolenza dei mercati finanziari, in questa situazione c’è difficoltà e timore a sostenere le imprese in tale congiuntura difficile, tenuto conto che il credit crunch ormai è una caratteristica della banche, soprattutto al Sud?
«Da questo scenario, il sistema bancario si è trovato con una capacità produttiva molto superiore alla domanda. Le grandi banche stanno riducendo la presenza fisica sul territorio e l'intero sistema bancario si trasformerà profondamente che renderà il sistema bancario più tecnologico rispetto ad oggi, riorganizzando il sistema di distribuzione. La nostra Bcc  è collegata in un sistema "a rete" in grado di valorizzare le autonomie e, al tempo stesso, di conseguire significative economie di scala che ci permetterà di migliorare la nostra offerta anche dal punto di vista tecnologico e con le nostre società del sistema saremo in grado di assistere la nostra clientela in questo momento di congiuntura difficile, il nostro credito deteriorato ha una percentuale accettabile, per il futuro come sempre saremo ancora attenti all'erogazione dei finanziamenti privilegiando la solvibilità e il merito creditizio dei richiedenti».
Le Banche di credito cooperativo con il loro radicamento territoriale e la conoscenza personale, in passato avevano un vantaggio rispetto ai grandi istituti di credito soprattutto per le piccole imprese. Oggi c’è necessità di prestare più attenzione alla gestione operativa delle aziende nelle scelte di affidamento, soprattutto perché il loro indebitamento è cresciuto, mentre si è ridotta la loro solvibilità?
«Le banche di credito Cooperativo sono pronte ad erogare credito, sopratutto nei confronti delle famiglie. Lo stiamo facendo nonostante la situazione del Paese non sia rosea. Erogare credito in un periodo di alta disoccupazione e recessione-stagnazione è un atto coraggioso ma osserviamo una domanda di credito che stenta a ripartire, nel nostro caso la domanda è modesta. Per favorire la domanda di credito, è opportuno attuare provvedimenti di rilancio con incentivi mirati nei settori innovativi, energia solare, energie verdi. Le imprese chiedono prestiti per superare ostacoli  contingenti perché manca la domanda di investimenti».
Per restare competitivi in un mercato globale sempre più caratterizzato da concentrazioni e ristrutturazioni, è necessario anche un rafforzamento dei parametri patrimoniali delle banche, anche alla luce dell’accordo di Basilea 3. La Banca di credito cooperativo di Bari come ha affrontato questo problema, considerando anche la necessità di abbattere i costi di valutazione degli affidamenti, aumentando la solidità patrimoniale, ma migliorando la redditività?
«La nostra banca ha deliberato, il 6 giugno scorso, il piano strategico 2014-2016 che ha definito ed esplicitato le strategie di sviluppo e di riorganizzazione della banca (l'1.4.2014 ha assunto la Direzione della nostra banca il rag. Donato D'Andrea che ha maturato una lunga esperienza nel mondo delle BCC). Questo piano strategico  è scaturito dal compendio di un'approfondita autoanalisi sia del contesto di riferimento in cui la nostra banca opera, sia dei propri specifici punti di solidità e di debolezza e degli obiettivi strategici di medio-lungo termine. All'interno del piano sono previsti riduzione di costi, valutazione più approfondita degli affidamenti  e aumento della redditività. Negli anni 2014, 2015, 2016 abbiamo previsto un CET 1 ratio (capital conservation buffer, cuscinetto di protezione) del 21,27%, 25,48%, 21,29% di gran lunga superiore a quello richiesto che è dell'8%».
Le Bcc hanno un senso oggi se riescono a proporsi come integrazione del sistema creditizio globale, soprattutto nel Mezzogiorno dove il differenziale dei tassi resta elevato rispetto al Nord. Quale clientela, oltre ai soci, si rivolge al vostro istituto di credito, tenuto conto che ci sono categorie che resterebbero escluse dall’accesso al credito, rivolgendosi ai grossi istituti? Quale credito viene erogato anche quello al consumo?
«Le Bcc, per svolgere sempre più e meglio la mission, si sono date una organizzazione a "rete" come ho detto all'inizio, il sistema a rete consente di essere efficiente, conservando al tempo stesso le proprie specificità e il rapporto stretto con il territorio, nella consapevolezza dell'importanza del patrimonio di conoscenza, relazioni, flessibilità, reattività e dinamismo che ciascuna Bcc  possiede. Ciò rende possibile una interpretazione originale e inimitabile di relationschip banking, che permette un rapporto più diretto col cliente. La nostra banca oltre a rivolgersi ai soci, si rivolge in particolare alle famiglie ed alle piccole imprese, ma abbiamo intrapreso una campagna in favore dei giovani (professionisti-imprenditori-studenti) con prodotti agevolati ed anche, inoltre per quanto riguarda il credito al consumo abbiamo lanciato un prodotto che si chiama "Rifaccio Casa" dedicato alla clientela che intende ristrutturare la propria abitazione con moderna tecnologia approfittando anche delle agevolazioni fiscali. Inoltre la nostra Bcc  favorisce l'accesso al credito tramite i  Cofidi, aggregazioni cooperative di piccole imprese nate per favorire, l’accesso al credito delle stesse associate, sono alleati naturali del Credito Cooperativo. La connotazione mutualistica e territoriale dei due mondi ne ha da sempre favorito la relazione e l’intesa di fondo. Oggi, di fronte ai profondi cambiamenti del tessuto economico e dei mercati finanziari, i Cofidi sono chiamati ad una sempre più consapevole gestione del proprio ruolo, divenuto cruciale con la crisi finanziaria, che ne ha fatto una quasi fondamentale infrastruttura del mercato creditizio.  Il Credito Cooperativo segue questo processo con estrema attenzione e pieno di spirito di collaborazione, nell’augurio di continuare a lungo insieme, Cofidi e BCC Bari a coltivare e rafforzare una proficua relazione di prossimità tra banche e imprese. La Bcc di Bari inoltre, ha in essere convenzioni con Artgianfidi Puglia, Cooperativa Artigiana di garanzia Di Modugno, Fondazione Antiusura S. Nicola e Ss. Medici, Consulta Nazionale Antiusura Onlus che assistiamo con facilitazioni creditizie».
Quanto incide ancora oggi il concetto di banca locale mutualistica e solidale al fine di contribuire alla crescita sociale ed economica della comunità di riferimento, tenuto conto del funzionamento di un sistema complesso delle cooperative di credito, basato su una pluralità di centri decisionali?
«Con le nuove disposizioni di Vigilanza in materia di governo societario la Bcc si impegnerà sempre di  più alla crescita professionale degli organi di gestione e al miglioramento del sistema. Gli interventi  della Bcc a favore della collettività sono numerosi. In primo piano è il ruolo di stimolo diretto per l'economia, che la Bcc svolge impiegando le risorse finanziarie a tutto vantaggio del territorio (Bari e paesi limitrofi) nel quale raccoglie. Per legge, infatti, il 95% delle attività devono essere mantenute nella zona in cui opera. Molto esteso è anche l'ambito di intervento sociale,culturale, assistenziale, e di tutela dell'ambiente. Non solo crescita economica, ma attenzione alla persona in senso ampio. La nostra Bcc tra le tante iniziative sociali mi preme evidenziare l'erogazione di beneficienza alla Mensa dei poveri di Bari per euro 15.000,00 nel 2012 ed euro 15.000 nel 2013».

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La Gazzetta del Mezzogiorno – 24.6.2014

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