La giungla delle tariffe
19/11/2002 22:29:00
Per i consumatori la giungla delle tariffe rappresenta un vero problema, soprattutto a causa di aumenti ingiustificati o motivati da presunti aumenti dell’inflazione. In questa progressione tariffaria il cittadino appare indifeso, anche perché le tariffe vengono imposte attraverso le varie bollette con l’obbligo di pagare in tempo, pena l’aggravio dei diritti di mora. L’aumento medio della spesa di una famiglia italiana per le utenze domestiche ha indotto la Federconsumatori nazionale a rilevare una comparazione, aggiornata a dicembre 2000, sulle tasse/tariffe per un confronto con l’indice di inflazione registrato e sulle motivazioni che presiedono a tali variazioni di spesa annua. Il monitoraggio è stato fatto elaborando dati attraverso un confronto tra il ’97 e il 2000. La spesa annua per l’acqua Esaminiamo la situazione dell’acqua. Ipotizzando un consumo di 200 mc. di acqua e calcolando la spesa del nolo contatore, del canone fognatura, del canone depurazione, delle tariffe per fasce di consumo con tutte le variazioni intervenute £./mc x 200 con l’aggiunta del 10% di IVA, risulta che la media nazionale registrata sul nostro campione è stata: nel 1997 : £. 325.616 (0); nel 1998 : £. 330.040 (equivalente a +1,4%); nel 1999: £. 347.754 ( +5,4%); nel 2000: £. 349.490 (+0,5%). Si registra, pertanto, nel triennio ‘97-2000, un aumento di L.23.874,corrispondente a + 7,33%. La spesa annua per l’utenza domestica dell’energia elettrica. Ipotizzando un consumo di 2700KwH. con potenza impegnata di 3Kw e calcolando la spesa del nolo contatore, della tariffa in rapporto al consumo di £./2700 KwH con l’aggiunta del 10% di IVA, risulta che la spesa nazionale è stata: nel 1997: £. 538.178 (0); nel 1998: £. 547.622 (equivalente a +1,75%); nel 1999: £. 532.573 (-2,75%); nel 2000: £ 597.415 (+12,18%). Pertanto l’aumento nel triennio è di £.59.237, equivalente a +11,01 Nel 2000 l’aumento rispetto all’anno precedente è pari a £ 64.842. La spesa annua per l’utenza domestica del gas Ipotizzando un consumo di 1400 mc. di gas ad uso promiscuo T2 e calcolando la spesa del nolo contatore, della tariffa £./mc x 1400 con l’aggiunta delle imposte erariali, addizionali regionali e 20% di IVA, risulta che la media nazionale registrata sul nostro campione è stata: nel 1997 : £. 1.526.161 (0); nel 1998 : £. 1.503.022 (equivalente a -1,5%); nel 1999 : £. 1.461.817 (-2,7%); nel 2000: £ 1.616.750 (+10,6%). Dopo i cali degli anni 1998 e 1999 si registra un aumento medio nazionale nel triennio di £. 90.589, corrispondente a +6,3%. Vediamo ora la comparazione tra il tasso di inflazione registrato e gli aumenti sulle spese per i servizi. Gli aumenti registrati del tasso di inflazione sono nel 1997-1998: +1,8%; nel 1998-1999: +1,7%; nel 1999-2000: +2,7%. Nel triennio ’98-2000 il totale dell’aumento dell’inflazione è + 6,2%, a fronte di una media nazionale di +9,6% che è il totale (= somma degli aumenti : 4 servizi erogati) degli aumenti registrati per i servizi di acqua, energia elettrica, gas e rifiuti. Acqua: Considerazioni e Analisi Sul piano degli aumenti, per ciò che concerne l’acqua, dopo i cospicui aumenti che vi erano già stati nel 1996, pari all’8% (sulla base della nostra 1° indagine nazionale), nel 1997 rispetto all’anno precedente vi era stato un altro aumento dell’11,2% su base annua, determinato dall’aumento a partire dall’1/1/97da £ 400 a £ 500 al mq. del canone di depurazione. Per il 1998 la delibera del CIPE n° 248 del 18/12/97 consentiva aumenti molto contenuti, non a caso l’aumento registrato della spesa annua per un consumo di 200 mq per famiglia, sulla base del campione di questa indagine si è attestato al 1,4%, al di sotto del tasso di inflazione registrato per quell’annuo. Nel 1999 a seguito dell’assoggettamento ad IVA al 10% del canone di depurazione e fognatura e della possibilità di aumenti delle tariffe consentiti dal CIPE, l’aumento è stato del 5,40%, pari a tre volte il tasso d’inflazione. Nel 2000, sempre in applicazione della delibera del CIPE, sulla base dei dati rilevati fino a marzo nelle città campione oggetto dell’indagine abbiamo registrato un aumento del 0,50% , tenendo conto che alcune città abbiano deliberato aumenti dopo la nostra rilevazione è prevedibile che l’aumento per il 2000 si attesti al 1 –1,2 % sempre al di sotto del tasso di inflazione tendenziale registrato( 2,7 a Dicembre 2000). Nel 2001 e stimabile un aumento della spesa annua contenuti nel 2- 2,5% stante i vincoli presenti nella delibera del CIPE n° 62 /2000. Acqua: Proposte e Richieste . Rilanciare l’impegno del governo, parlamento, regioni ed istituzioni locali per superare i ritardi nella applicazione delle leggi regionali attuative della legge Galli. Dal quadro nazionale emergono differenze notevoli nelle tariffe, nelle fasce di consumo e nella spesa annua per famiglie. È più che mai urgente attuare: Dalle Miriadi di gestori un processo di razionalizzazione, trasformazione e innovazione mediante aziende pluriservizi a ciclo integrato. Un processo di graduale perequazione tariffaria e delle fasce di consumo in ogni ATO, oltre che un sistema capace di equilibrare i costi di gestione, di assicurare, i necessari investimenti per il servizio, di garantire tariffe più comprensibili per gli utenti, uguali in ogni ambito territoriale, superando la giungla di tariffe, di fatturazioni, di letture ed interessi di mora per ritardo pagamento. Il metodo del PRICE-CAP, ovvero prevedere una riduzione programmatica delle tariffe in relazione agli obblighi di maggiore efficienza previsti dai contratti di programma. Contratti di programma di erogazione del servizio definiti dai “Nuovi Soggetti” ( previsti dalle leggi regionali attuative della legge 36/94) che devono prevedere alcuni punti importanti: 1.La promozione di una cultura del risparmio e della qualità della risorsa idrica attraverso campagne informative; 2.L’adozione generalizzata e il monitoraggio delle Carte dei Servizi con il coinvolgimento delle Associazioni dei Consumatori ed Utenti; 3.Il superamento del Minimo impegnato modificando il contratto ed introducendo agevolazioni per la messa in opera dei contatori per singola unità abitativa laddove non ci sono. Gas Metano ed Energia Elettrica: Considerazioni ed Analisi. Il costo del petrolio nel corso dell’anno è salito alle stelle con punte massime anche di 26 dollari al barile, che insieme all’accentuato deprezzamento dell’Euro sul Dollaro per quasi tutto l’anno 2000 (solo in queste ultime settimane in fase di recupero), ha inciso profondamente a confronto dell’anno scorso sulla spesa annua 2000 delle famiglie italiane, sia per il gas Metano ( +£ 154.933 pari al +10,6%) che per l’energia elettrica( +£ 64.842 pari al +12.18%). A tariffe invariate sulla base della delibera dell’Authority per il gas ed energia del 1/11/2000, e tenendo conto delle ulteriori riduzioni delle accise approvate dal governo con decorrenza dal 1/10/2000 La nostra proiezione di spesa per il Metano per l’anno 2001 per una famiglia media italiana è che questa spenderà il 5% in più rispetto la spesa 2000 pari a £ 84.000. Anche per l’energia elettrica in assenza di provvedimenti di contenimento delle tariffe elettriche da parte dell’Authority per l’energia, la previsione è di un +5-6% di aumento rispetto alla spesa del 2000. Questo è quanto emerge dalle elaborazioni del nostro osservatorio nazionale sulle tariffe e sui servizi aggiornate al 31/12/2000 e che tengono conto di tutte le variazioni intervenute da 1997 alla fine di quest’anno a seguito dei provvedimenti tariffari adottati dall’Authority dell’energia e del GAS o dal Governo o dalle singole aziende distributive. Gas Metano: Considerazioni. Con questo forte aumento registrato nel 2000 della spesa annua complessiva per il gas metano di una famiglia media italiana che consuma all’anno 1400 mq. di Metano tariffa T2 (Uso Promiscuo: Cucina + Riscaldamento) è stato completamente assorbito con un ulteriore aggravio di spesa, il risparmio registrato nell’ultimo biennio, ( -1.50% nel 1998; -2.70% Nel 1999)a parità di consumo per famiglie italiane. Risparmio determinato ( per opposti motivi a quelli oggi lamentati) a seguito della discesa del costo del petrolio a livello internazionale che aveva toccato i minimi storici di 10 dollari al barile nel Febbraio 1999. Appare evidente quindi come i cali ed il forte aumento della spesa annua per famiglia per i gas metano per gli anni 98-99-00 siano dovuti a circostanze esterne a scelte locali delle singole aziende ma bensì agli effetti del meccanismo di indicizzazione prodotti petroliferi / Metano, che presiede alle variazioni dei prezzi del gas sul mercato internazionale per il costo della materia prima adottata dall’ENI e da tutti i soggetti importatori nei loro contratti di approvvigionamento. Comparando la spesa media annua sostenuta per il metano nel 1997-98-99-2000 nelle 18 città prese a campione non mancano le sorprese; Molto forti sono le differenze da città a città: se Napoli registra la spesa più alta e Gorizia la più bassa di circa il 28% in meno, va però considerato che nella spesa media annua le imposte incidono per la metà della spesa e pertanto tali differenze appaiono in tutta la loro evidenza. Gas Metano: Proposte e Richieste rivolte al Governo e all’Authority di settore. Dare concreta applicazione al processo di liberalizzazione del settore Gas attuando la direttiva recepita. Riformare la struttura tariffaria in coerenza con il contenimento dell’inflazione attivando provvedimenti legislativi o atti d’indirizzo che prevedano: 1.Nuove regole di mercato per il costo della materia prima, superando l’incongruente meccanismo di indicizzazione con il costo del greggio, adottato nei contratti di approvvigionamento dall’ENI e dagli altri importatori nazionali. 2.Nuova classificazione già dal 2001 delle tariffe del gas metano che non dipenda più “dall’uso”, superando l’anacronistica suddivisione delle attuali tariffe T1,T2,T3 ed introducendo vere agevolazioni sociali con tariffe ridotte ( in particolare per il riscaldamento) per gli utenti più bisognosi. 3.Pulitura della struttura tariffaria dagli oneri impropri, con la riduzione dell’imposizione fiscale, in particolare con la riduzione più che necessaria di ulteriori 50 £ delle accise in aggiunta a quelle già decise in corso di anno e tuttora confermate dal governo, se si vogliono tenere sotto controllo le spinte inflazionistiche con effetti di ricaduta più generale sull’economia. La riduzione dell’I.V.A. al 10% per il gas metano ad uso domestico in contemporanea alla nuova classificazione delle tariffe e armonizzazione delle aliquote I.V.A. al 10% e delle imposte erariali a livello europeo. Inoltre, più che mai urgente si pone la questione del superamento della “tassa sulla tassa”, ovvero dell’applicazione dell’I.V.A. anche sulle imposte fiscali (erariali e addizionale regionale). 4.Applicazione del PRICE CAP nelle tariffe per le utenze domestiche con trasferimento dei miglioramenti in termini di efficienza delle reti distributive con conseguente calo delle tariffe programmato a partire già da quest’anno. Energia Elettrica: Considerazioni Anche per l’energia elettrica valgono le considerazioni fatte per il Metano dove gli effetti dell’aumento del costo del petrolio e del deprezzamento dell’Euro hanno inciso fortemente sulla spesa annua per famiglia nel 2000 rispetto a quella registrata nel 1999. Senza contare che gli effetti di trascinamento saranno forti anche nel 2001. Dopo l’abolizione delle quote prezzo sugli usi domestici dal luglio 96 in poi, su richiesta della Federconsumatori e di altre associazioni di consumatori, abbiamo registrato nel 1998 un aumento della spesa complessiva annua per famiglia pari al 1.75%, in linea con il tasso di inflazione medio registrato dall’ISTAT pari al 1.80%. Nel 1999 l’effetto del calo del costo del petrolio ha comportato un calo della spesa annua del –2.70%. Nel 2000 nonostante l’Authority per l’energia abbia disposto con la riforma della bolletta dal 01/01/2000 una riduzione della quota base della tariffa di pertinenza dell’ENEL e degli altri distributori di 12£/kw, il forte aumento della “quota tariffa legata agli aumenti del costo del petrolio” e del deprezzamento dell’Euro ha visto passare dalle 42£/kw del Gennaio 1999 alle 82 £/kw del Settembre 2000. Energia Elettrica: Proposte e Richieste rivolte al Governo e all’Authority Dare concreta applicazione al processo di liberalizzazione del settore elettrico attuando la direttiva recepita. Dare continuità con il 2001 al processo di riforma della bolletta in coerenza con il contenimento dell’inflazione e prevedendo una riduzione delle tariffe in applicazione del PRICE CAP con l’inizio dell’anno e per gli anni a venire.
Felice de Sanctis - La Gazzetta del Mezzogiorno
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