Da Citroën due novità su auto già di successo
LA PROVA/ Entrambe adottano un motore turbodiesel. C4 «auotomatica», C5 con più cavalli
30/01/2011

Dal nostro inviato
PARIGI - Il piacere di guidare una vettura col cambio automatico come una sportiva a cambio manuale: è questa la gradevolissima sensazione che si avverte immediatamente mettendosi al volante della Citroën C4 1.6 HDI 110 cv Fap. Il nuovo cambio CMP (cambio manuale piotato) 6 rapporti, grazie alle diverse modalità di inserimento delle marce (levette sotto il volante, leva delle marce sequenziale o modalità automatizzata) e all’eliminazione del pedale della frizione, permettono una guida tranquilla sia sulla berlina che sul coupé, con una risposta immediata. A tutto ciò si aggiunge la funzione «partenza assistita» su pendenza e la facilità di dosaggio dell’acceleratore durante le manovre, soprattutto in retromarcia.
Una guida in piena libertà, manuale o automatica secondo i gusti o gli umori del momento: l’inserimento delle marce avviene senza strappi, dopo una prima «intesa» con l’acceleratore, una pratica di qualche minuto per capire come trovarsi in sincronia. Oggi a una vettura si chiedono piacere, sicurezza e bassi consumi e la C4 risponde a tali requisiti grazie anche a una riduzione dei consumi pari al 3-5 % rispetto ad un cambio meccanico, mentre la presenza della 6ª marcia ne rafforza le caratteristiche di economia: andiamo su livelli di consumo di 4,51/100km in ciclo misto, e di 120 g/ km di emissioni di C02.
La confortevole abitabilità si abbina a una efficace visualizzazione delle informazioni sul cruscotto: velocità, impostazione del regolatore e limitatore di velocità (altra utile funzione), ecc. Molto efficace il sistema Asl che con una vibrazione del sedile, avverte il conducente del superamento delle linee della carreggiata: un metodo a prova di distrazioni o colpi di sonno. Contenuti anche i prezzi: 13.850 euro il coupé, 14.350 la berlina. Per chi privilegia confort e sicurezza sulle lunghe distanze da percorrere in completo relax, magari in compagnia di buona musica, la Citroën propone la C5 2.2 HDI 170 cvFap (nuova motorizzazione).
In realtà provando la «grande stradista» da Parigi a Versailles abbiamo avvertito quella sensazione di sicurezza che permette una guida rilassata e tranquilla, anche qui col sistema Asl che ti impedisce di allontanarti dalla corsia. Ottima la tenuta di strada come per la C4, sicura in curva, questa vettura diesel supera senza problemi anche le situazioni più difficili e variabili adattandosi agevolmente. Preciso lo sterzo che contribuisce alla sensazione di compattezza complessiva, efficaci le morbide sospensioni per affrontare bene le asperità del terreno. Per la CS, Citroën propone un nuovo motore (per berlina e station wagon) Diesel HDI da 173 cv DIN (125kW o 170 cv CEE) con filtro antiparticolato (FAP), abbinato ad un cambio meccanico a sei rapporti. Frutto della cooperazione PSA Peugeot Citroën - Ford Motor Company, questo motore, è stato realizzato con particolare attenzione all’ambiente, con la riduzione delle emissioni inquinanti e presenta una serie di interessanti innovazioni: doppio turbo sequenziale parallelo, in prima mondiale su un motore Diesel a 4 cilindri, che favorisce la reattività del motore a bassi regimi e riduce i tempi di risposta del sistema di sovralimentazione.
La coppia massima di 370 Nm viene raggiunta già al 500 giri/min. Una nuova camera di combustione «ECCS» ottimizza la miscela aria/carburante e un common rail di terza generazione consentono una maggiore nebulizzazione del carburante: meno inquinamento, consumi contenuti, migliori prestazioni, grande affidabilità. Il motore HDI 170 FAP consente a C5 un piacere di guida ai massimi livelli della categoria, grazie alla presenza di un doppio turbo sequenziale parallelo, prima mondiale su un motore Diesel a 4 cilindri, che favorisce eccellenti prestazioni: la berlina percorre in soli 29,8 secondi il chilometro da fermo, in 30 secondi la station wagon. Prezzo interessante e sicuramente competitivo: 19.950 euro la berlina e mille euro in più la station wagon.
La Gazzetta del Mezzogiorno - 10.7.2006

Felice de Sanctis
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