Quei poveri Vip « morti di fame »
20/08/1999 22:40:00

FELICE DE SANCTIS
Caro pensionato da 500mila lire al mese non hai più motivo per lamentarti, sei in buona compagnia nientemeno che del mega presidente del Milan, Adriano Galliani (foto). E’ proprio vero: uno dei Berlusconi boys riceve appena 404mila lire al mese, 4 milioni 852mila lire l’anno. Una miseria, meno male che l’Adriano ha incontrato il Cavaliere, col quale tutti diventano benestanti («Berlusconi mi ha fatto ricco», ripete con gratitudine il presidente di Mediaset, Confalonieri). Ma Galliani non è il solo. Ci sono altri «morti di fame» tra i vip pensionati: il super tenore Luciano Pavarotti (15 milioni 420mila lire l’anno); l’immarcescibile Maurizio Costanzo e perfino il Pippo nazionale (entrambi fermi a 15 milioni 470mila lire). Baudo «arrotonda» con i recital della Ricciarelli, mentre la Carrà, anch’ella rischia una triste vecchiaia con appena 32milioni 426mila lire: carramba che miseria! A scoprire questi «redditi nascosti» di cui gli stessi interessati si vergognano, è stato L’Espresso, che ha fatto loro i conti in tasca. Nella classifica c’è perfino Sofia Loren con una pensione di soli 26 milioni annui: forse per questo la Scicolone, per assicurarsi una vecchiaia tranquilla, ha deciso di sposare il produttore Carlo Ponti. Meglio di lei sta messo un altro personaggio dello spettacolo Adriano Celentano: con quasi 45 milioni, sempre poca cosa per vivere. Per fortuna che al «sostentamento» del molleggiato pensa il «clan», poi c’è sempre il reddito della moglie Claudia Mori, e per aiutare la famiglia sono scesi in campo anche la figlia Rosita e il figlio Giacomo. Di fronte a questi redditi, non foss’altro che per umana solidarietà, ci sembra giusto che Amato e D’Alema provvedano ai temuti tagli per garantire una reale giustizia sociale. Vuoi mettere il lavoro del pensionato ex impiegato che ha passato una vita comodamente seduto in un ufficio statale contro quello faticoso di quei poveri cantanti, attori, presentatori. Questi sono costretti a spostarsi continuamente, lavorando spesso anche nelle feste comandate, mentre il nostro travet è sdraiato in poltrona davanti alla tv quando loro lavorano per divertire lui? E tu disgraziato d’un pensionato qualunque non continuare a piangere, ringrazia il cielo per ciò che ti ha dato e magari invia un contributo al fondo pensioni dei vip. La Gazzetta del Mezzogiorno - economia 20.8.1999

Felice de Sanctis
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