La cara febbre del sabato sera
Effetto euro su pizze, discoteche, pub
29/09/2002 22:57:00
C’era una volta la «febbre del sabato sera», quando il «mitico» John Travolta spopolava. Oggi, in tempo di crisi e di «sacrifici», come sottolinea, suo malgrado, il presidente del Consiglio, Berlusconi, si è trasformata nella «cara febbre del sabato sera» o del «caroeuro» che fa lo stesso.
Così dopo una settimana trascorsa a «sgobbare» sui libri (c’è chi lo fa sul serio) o a sopportare il capo ufficio che ti tiene il fiato sul collo (sempre pesante per via dell’aglio mangiato la sera precedente) ti vuoi godere il sabato, la giornata che si aspetta tutta la settimana. E invece no, tutti a casa, come tanti Fantozzi costretti ad accontentarsi delle patatine e della solita coca (intesa per Coca Cola, non fraintendiamo): sono rincarate anche quelle, la Coca è passata da 3.000 lire a 2 euro (3.872 delle vecchie lire).
Ma per chi è tra gli enta e gli anta, passi pure, ma i giovani, no. Come si fa a togliere loro il sabato sera? Eppure il rischio è proprio questo, se la tendenza in atto continuerà. Secondo un’indagine del Codacons (una delle associazioni dei consumatori) la serata fuori costa oggi in media 12 euro in più.
Perfino la pizza, estremo rimedio per giovani squattrinati con ragazza al seguito, è rincarata: la margherita è passata da 9-10mila lire a 5-5,50 euro (9.681-10.649 lire), la capricciosa, poi, fa proprio i capricci, da 12mila lire a 7 euro (13.553 lire). Per le bevande è consigliabile scegliere l’acqua (così si evitano anche possibili incidenti sulla strada) rincarata anch’essa da 3.000 a 1,80 euro (appena 485 lire in più), perché la birra media che una volta costava 10mila lire, oggi non è possibile gustarla a meno di 6,50 euro, che convertiti fanno ben 12.585 lire. E se per caso, cari ragazzi, vi vien voglia di un antipastino, in attesa della pizza, così tanto per gradire? Meglio farsi portare un po’ di pane, sperando che sia fresco e che non ve lo facciano pagare: non si nega nemmeno ai poveracci.
E se per caso la ragazza vi chiede di andare al cinema, proponetele una serata romantica sulle panchine dei giardinetti, ripassatevi qualche poesia di Prevert: funziona sempre (se proprio non va, preparatevi qualche barzelletta simpatica che diluirete tra una carezza e l’altra). Vedere un film oggi costa 6,50 euro (12.585 lire), contro le 11mila lire di un anno fa.
E la «solita» discoteca? Non si salva nemmeno quella: il biglietto d’ingresso costava 20mila lire, oggi non si può accedere a meno di 12 euro, 23.235 lire, che in due, se non volete ballare da soli o con i lupi, fa poco meno di 47mila lire. Se poi lei ha voglia di quelle alla moda, meglio farsi venire la febbre (quella vera): siamo intorno ai 20 euro (pari a 38.725 lire, contro le 30.000 del 2001).
Tra l’abbinamento pizzeria+cinema e pizzeria+discoteca è meglio scegliere la prima soluzione (alla ragazza vantate le qualità del film, mandate a memoria qualche critica cinematografica convincente), decisamente più conveniente: è aumentata «solo» di 5,50 euro, contro gli 11 euro della seconda «formula».
Naturalmente sono da evitare tassativamente le consumazioni (portatevi da casa caramelle, liquirizie, baci Perugina e quant’altro): sono arrivate alla stratosferica cifra di 8 euro (15.809 lire). Per non parlare dei parcheggiatori: abusivi e non, sono stati i primi a sentirsi europei e hanno trasformato subito le lire in euro, 2.000 lire=2 euro.
Come fare? Cari giovani, prima di chiede l’aumento della paghetta a papà, che, secondo le indicazioni del governo e della Confindustria, non potrà superare l’inflazione programmata dell’1,4% (e nel caso della pizza l’aumento è del 13%), provate la ricetta anni Sessanta: ritrovarsi in un box garage di un amico o nel piazzale della casa di campagna della zia, comprare le pizze «da asporto» (rincarate anche quelle, ma non pagate il servizio, il tavolo, la tovaglietta di carta, le posate ecc.) e le birre al supermercato, un buon sistema hi-fi ce l’hanno tutti e, con un po’ di fantasia, può sostituire la discoteca (se proprio siete fanatici, qualche luce psichedelica la trovare in giro) e avete rimediati pizzeria+discoteca. E per il film? Un bel televisore con videocassetta o meglio Dvd, due casse acustiche esterne e il gioco è fatto. E diventate imprenditori di voi stessi. L’alternativa? Il «mordi e fuggi» o la perdita della ragazza. Insomma, in attesa del miracolo economico i «sacrifici devono farli tutti».
Se ci si mette d’accordo, funziona. Una o due settimane dopo, inevitabilmente, caleranno i prezzi.
La Gazzetta del Mezzogiorno - 1ª pagina - 29.9.2002
Felice de Sanctis